La croce
La croce di colore blu è tipica delle raffigurazioni francescane in cui il Cristo è rappresentato sofferente o morto. A differenza delle raffigurazioni precedenti del crocifisso vivo e trionfante, dominate dal colore rosso, la devozione francescana si concentra sull'umanità di Gesù, sottolineando così le note della sofferenza e del dono di sé. Il colore livido della pelle, gli occhi chiusi, il corpo pesante rimandano alla passione e alla morte del Cristo.
L'iscrizione
L'iscrizione in latino sulla cima della croce (Jesus Nazarenus Rex Judaeorum) attesta la condanna a morte di Gesù, ma al contempo mostra la regalità universale del Figlio dell'uomo. La scritta (cfr. Gv 18,19) fu composta dal governatore romano Pilato e attestava proprio tale regalità. Nella nostra icona, questo tratto è sottolineato anche dalla preziosità del legno, rivestito di ricercati e costosi colori, quali l'azzurrite della croce e la doratura dei bordi.
Il volto
La corona di spine è sostituita da una corona di gloria, un'aureola crociata in rilievo. Il capo è reclinato, in atto di abbandono. Il volto di Cristo è disteso, maturo; è barbato, con lunghe chiome con accenti tipici dell'arte siriaca e bizantina. Il naso è sottile e allungato, la bocca piccola, gli occhi evidenziati da potenti arcate sopracciliari. La serenità che traspare da questo volto viene dalla consapevolezza e dalla libertà di Gesù nel donare la vita.
Il crocifisso duecentesco
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua santa croce hai redento il mondo!
Il corpo
Il corpo di Gesù eretto sulla croce si inarca e sembra proiettarsi in avanti, mentre appare illuminato da una luce interiore, spirituale. Il petto è rigonfio, come nell'atto di emettere un grido, un sospiro. Gesù è proteso nel dono di sé, raffigurato nel momento in cui sceglie liberamente di tornare al Padre e consegnare lo Spirito (cfr. Gv 19,30).
La ferita del costato
Dal costato sgorgano sangue ed acqua (cfr. Gv 19,34), simboli del Battesimo e dell'Eucarestia.
Sull'altare della croce il corpo di Gesù è un'icona del pane di vita donato a noi nell'Eucarestia. Il richiamo eucaristico è dato anche dal perizoma dorato, simile a quello che portavano i sacerdoti antichi sotto le vesti.
Le mani e i piedi
Le ferite nelle mani e nei piedi sono aperte. I chiodi sembrano scomparire all'interno dei fori. Il sangue non è disseccato come quello di un cadavere, bensì sgorga vermiglio e zampilla vita. Viene così sottolineato il valore salvifico del sangue, e resta in secondo piano l'aspetto cruento e sacrificale della redenzione
Il tabellone
Lo sfondo del tabellone verticale è costituito da un tappeto a scacchi decorati di color rosso e blu. Richiama i paliotti che venivano posti ad ornamento dell'altare, ove Cristo offre il suo corpo nell'Eucarestia. Si tratta di un altro dei numerosi richiami eucaristici di questa meravigliosa icona.
La madre
Agli estremi del braccio trasversale sono dipinte le figure di Maria e del discepolo amato (cfr. Gv 19,26-27). La scena richiama simbolicamente la nascita della Chiesa. Il gesto di Maria con la mano destra sembra sottolineare il rapporto della donna con il Figlio, nel quale tutti siamo divenuti figli.
Il discepolo amato
Specularmente a Maria, è raffigurato il discepolo amato, la cui mano (come quella della madre) è portata alla guancia, ad esprimere il dolore. Si tratta di una rappresentazione tipica dell'arte iconografica bizantina. La tradizione vuole che tale discepolo sia Giovanni, figlio di Zebedeo.